Venerdì 2 novembre 2018 si è tenuto a Colonia – Germania l’ottavo International Taxi Forum di IRU, nell’ambito della Fiera Europea del Taxi.
Il titolo del convegno era “Il taxi del futuro”; i lavori sono stati suddivisi in quattro sessioni plenarie:
- Reinventare i modelli di business del taxi,
- Smart taxis for smart cities,
- I taxi nella catena della mobilità futura,
- Legislazione futura.
Sono intervenuti relatori ed esperti del settore provenienti dalla Germania, Inghilterra, Libano, Russia, Cina e altri Paesi.
Negli ultimi anni il settore taxi ha subito cambiamenti epocali a seguito dell’avvento degli smartphone.
Il cambiamento, sia locale che globale, porta a nuovi modelli di business integrati, multimodali e internazionali. Sia nei Paesi emergenti che in quelli industrializzati l’utilizzo delle app ha trasformato le modalità con cui le persone comunicano e fanno business; ha cambiato le modalità di richiesta e prenotazione dei servizi di trasporto, taxi inclusi. Il taxi rimane un importante anello nella catena del trasporto di persone, sempre più integrato con gli altri mezzi, grazie alle app trasversali come MaaS e simili.
Impressionante i dati relativi al servizio taxi nella città di Mosca: dal 2010 al 2018 il numero dei taxi regolari è cresciuto di 8 volte, il numero di passeggeri al giorno è cresciuto di 17 volte, i tempi di attesa si sono ridotti di 6 volte. Fanno ormai parte della realtà di Mosca le centrali taxi e le app, anche connesse tra loro. La realtà del resto del Paese è molto diversa e più arretrata.
Molto interessante la sessione riguardante “Smart taxis for smart cities”. La tecnologia applicata ai veicoli, sia in termini di alimentazione alternativa che di sicurezza e automatizzazione stanno rivoluzionando i servizi di trasporto on demand. Le città si stanno muovendo per adeguare i sistemi di mobilità ai cambiamenti futuri. Come non riconoscere in questi principi generali quanto il Comune di Milano sta mettendo in pratica?
Le aree a traffico limitato, la riduzione drastica dei veicoli inquinanti e l’incentivazione della messa in circolazione di veicoli a basso impatto ambientale sono un chiaro segnale in questo senso.
Alcuni punti salienti per le smart cities sono: la salute, la sicurezza, le basse e missioni, gli spazi pubblici e verdi, la congestione del traffico, l’accessibilità dei mezzi di trasporto per chi ha difficoltà motorie, la sostenibilità dei costi di trasporto, i carburanti alternativi, i veicoli autonomi, i servizi on demand. Questi sono i punti chiave per l’evoluzione a breve delle nostre città.
I regolatori (cioè coloro che dettano le regole: il Comune, la Regione, lo Stato, la Comunità Europea) devono accettare la sfida e cercare di trovare una soluzione ottimale che permetta ai nuovi soggetti di posizionarsi nel mercato offrendo i propri servizi nell’ambito di una concorrenza leale, rispettando le regole, pagando le tasse, senza sacrificare la sicurezza e la privacy dei passeggeri e degli operatori.
Ancora una volta all’insegna dello slogan: SAME BUSIMESS, SAME RULES.