Cari colleghi,
l’iter del DDL 2085A al Senato (che andrà in ulteriore discussione a partire dal 2 maggio p.v.) potrebbe vedere la presentazione di un Maxi Emendamento che al proprio interno riporta lo schema di legge delega per la riforma del nostro settore.
Vi riportiamo il testo della parte che ci interessa:
“180. Il Governo è delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore delle presente legge, su proposta del Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti e del Ministro dello sviluppo economico, previo parere della Conferenza unificata, sentiti le associazioni di categoria comparativamente più rappresentative a livello nazionale e il Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti, un decreto legislativo per la revisione della disciplina in materia di autoservizi pubblici non di linea, nel rispetto dei seguenti principi e criteri direttivi:
a) prevedere una disciplina per gli autoservizi non di linea che provvedono al trasporto collettivo o individuale di persone che contribuisca a garantire il diritto alla mobilità di tutti i cittadini e che assicuri agli autoservizi stessi una funzione complementare e integrativa rispetto ai trasporti pubblici di linea ferroviari, automobilistici, marittimi, lacuali e aerei;
b) adeguare l’offerta di servizi alle nuove forme di mobilità che si svolgono grazie ad applicazioni web che utilizzano piattaforme tecnologiche per l’interconnessione dei passeggeri e dei conducenti;
c) promuovere la concorrenza e stimolare più elevati standard qualitativi;
d) assicurare una miglior tutela del consumatore nella fruizione di un servizio garantendo una consapevole scelta nell’offerta;
e) armonizzare le competenze regionali e degli enti locali in materia, al fine di definire comuni standard nazionali;
f) adeguare il sistema sanzionatorio per le violazioni amministrative, individuando sanzioni efficaci, dissuasive e proporzionate alla gravità della violazione, anche ai fini di contrasto di fenomeni di abusivismo, demandando la competenza per l’irrogazione delle sanzioni amministrative agli enti locali ed evitando sovrapposizioni con altre autorità.”
Il punto che ci preoccupa particolarmente è il b) perchè, seppur generico, potrebbe aprire la strada a nuove forme di mobilità alternative al sistema taxi e NCC.
Un ulteriore articolo che ci preoccupa è quello relativo alla delega al Governo per nuove forme tecnologiche relative alla mobilità, con l’installazione di: “scatole nere o altri dispositivi elettronici similari, volti anche a realizzare piattaforme tecnologiche per uno sviluppo urbano integrato multidisciplinare, in coerenza con la normativa della Comunità Europea.”
Da una prima lettura, questo passaggio sembra più orientato verso il trasporto pubblico di linea, ma presteremo la massima attenzione anche su questo fronte. Vi terremo ovviamente aggiornati sugli ulteriori sviluppi.
Il Presidente TAM – Claudio Severgnini