Il prof. Mario A. Maggioni – Ordinario di Politica Economica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano – ha pubblicato su “Avvenire” un’analisi della sharing economy e in particolare di Uber.
Nell’area del centro di Manhattan, negli ultimi due anni, operano circa 2000 auto Uber ogni giorno. Questo fatto ha reso ancor più congestionato il traffico in quell’area, riducendo la velocità media dei veicoli dell’8%. E’ quindi dimostrato che non si verifica il calo delle vetture in circolazione predetto da Uber.
Negli USA i drivers di Uber stanno lottando per farsi riconoscere lo status di lavoratori dipendenti contro quello attuale di individui indipendenti sotto contratto. Alle attuali condizioni e in mancanza di tutele legali, sono spesso costretti a lavorare per un tempo estremamente prolungato per ottenere un reddito sufficiente per vivere.
Le ridotte garanzie e/o condizioni di sicurezza per il passeggero di un’auto Uber sono un altro problema spinoso.
I servizi che si celano dietro la sharing economy, inoltre, risultano spesso più convenienti proprio perchè, per il momento, riescono ad eludere, in tutto o in parte, la fiscalità sul reddito d’impresa o da lavoro, contributi compresi.
Tutti i presunti punti di forza vantati da Uber stanno cadendo ad uno ad uno.
Nel link trovate l’articolo completo: http://mobile.avvenire.it/Commenti/Pagine/Paghe-basse-e-pi-traffico-il-lato-meno-smart-di-Uber-.aspx